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Calciopoli, Informazioni sullo scandalo del calcio

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icon9  view post Posted on 17/4/2007, 11:20     +1   -1

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Siciliana Sugnu!

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12/04/2007 14.46.24

"Calciopoli: Messina coinvolto"


Calciopoli non finisce mai: altri arbitri, il cui nome non era ancora stato rivelato, sono tra i destinatari degli avvisi di chiusura delle indagini preliminari della Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sulle intercettazioni e sulla cosiddetta Calciopoli. Dagli sviluppi dell’inchiesta condotta dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci sta emergendo il coinvolgimento anche del Messina per alcune partite del campionato 2004-2005. Tra i destinatari degli avvisi, per l’ipotesi di reato di frode in competizione sportiva risultano il direttore sportivo Mariano Fabiani, in concorso con Luciano Moggi.

(StadioNews.it)

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12/04/2007 14.48.34

"Calciopoli: Gli otto arbitri coinvolti"


Il reato di associazione per delinquere -nell’ambito dell’inchiesta su Calciopoli della Procura di Napoli- e’ ipotizzato anche per 8 arbitri. Si tratta di Gianluca Paparesta, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassara’, Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Tiziano Pieri. Stessa accusa viene mossa all’assistente di gara Marcello Ambrosino, nonche’ a Luciano Moggi, agli ex designatori Paolo Bergamo e Pier Luigi Pairetto e al direttore sportivo del Messina, Paolo Fabiani. (M)

(StadioNews.it)

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Moggi, Fabiani e Bertini
fermarono il Milan


Nel mirino della Procura di Napoli anche uno Juventus-Milan (0-0) del dicembre 2004: i due dirigenti e l'arbitro avrebbero compiuto "atti fraudolenti" per favorire la Juve. Sono 48 gli avvisi di chiusura delle indagini firmati

Tra gli ex dirigenti coinvolti Antonio Giraudo e Luciano Moggi. Ap


ROMA, 12 aprile 2007 - C'è anche Juventus-Milan disputatasi a Torino il 18 dicembre 2004, e finita 0-0, tra le gare "sospette" nel mirino della Procura di Napoli, treminata con l'invio degli avvisi di chiusura delle indagini a 48 persone. Per quel match sono stati indagati Mariano Fabiani, all'epoca direttore sportivo del Messina, Luciano Moggi, direttore generale della Juventus e l'arbitro Paolo Bertini. I tre "in concorso tra loro ed in esecuzione del programma criminale della associazione per delinquere" al centro dell'indagine, avrebbero partecipato all'operazione tesa a influenzare il risultato dell'incontro. Moggi e Fabiani vengono indicati come gli istigatori e accusati di aver compiuto "atti fraudolenti e finalizzati a influire sul risultato dell'incontro di calcio". Un esito "perseguito dal Bertini che si adoperava per il conseguimento di un risultato comunque favorevole alla squadra di Moggi". C'è l'aggravante "di aver commesso il fatto predeterminando il risultato di un incontro di calcio influente ai fini dello svolgimento di concorsi, pronostici e scommesse regolarmente esercitati". La partita, conclusasi sul risultato di parità, confermò il vantaggio della Juventus con quattro punti sul Milan.
INDAGINI CHIUSE Da questa mattina i carabinieri della capitale stanno consegnando i 48 avvisi di chiusura indagine firmati dalla procura napoletana nell'ambito dell'inchiesta cosiddetta "Calciocaos". Tra le 48 persone, "avvisate" dai carabinieri a Roma ed in altre città italiane ci sono anche Antonio Giraudo, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, oltre a dirigenti, accompagnatori, arbitri e presidenti delle società di calcio coinvolte nell'inchiesta della procura napoletana. L'avviso di chiusura indagini è l'atto con il quale la procura di Napoli ha comunicato la conclusione dell'attività investigativa ed è un preludio alla richiesta di un possibile rinvio a giudizio degli indagati.
C'E' ANCHE IL MESSINA - Il reato di associazione per delinquere viene ipotizzato tra gli altri nei confronti di altri sette arbitri oltre a Bertini. Alcuni non erano comparsi nella prima fase delle indagini. Si tratta di Gianluca Paparesta, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Tiziano Pieri e l'assistente di gara Marcello Ambrosino.

(dalla Gazzetta)

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12/04/2007

Calcio: inchiesta Pm Napoli, nuove partite al centro delle indagini
Indice Ultim'ora

NAPOLI - Diverse partite del campionato di serie A 2004-2005, non emerse nella precedente fase delle indagini, sono al centro dell'inchiesta della procura di Napoli che ha portato oggi all'emissione di 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Il fatto nuovo, a quanto si e' appreso, e' rappresentato dal coinvolgimento del Messina Calcio. Il primo riferimento al Messina e' in una vicenda nella quale la societa' siciliana e' coinvolta indirettamente: Messina-Reggina 2-1 del 31 ottobre 2004. Per quella partita risultano indagati per frode sportiva, i soli Luciano Moggi, all'epoca direttore generale della Juve, e l'arbitro Salvatore Racalbuto. Secondo l'accusa vi sarebbe stata la ''dolosa ammonizione'' del giocatore della Reggina Mesto allo scopo di fargli saltare per squalifica il successivo incontro che la squadra calabrese avrebbe dovuto disputare in casa con la Juve. Sotto inchiesta anche la partita Messina-Fiorentina 1-1 del 28 novembre 2004. Per tale incontro risultano indagati Moggi, il direttore sporivo del Messina Mariano Fabiani, l'arbitro Gianluca Paparesta e il quarto ufficiale di gara Antonio Dattilo. (Agr)

(dalla Gazzetta)

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12/04/2007

Calcio: arbitrato, confermati 5 anni a Mazzini

ROMA - Sono stati confermati dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo sport i cinque anni di inibizione all'ex vice presidente della Federcalcio Innocenzo Mazzini. (Agr)

(dalla Gazzetta)

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12/04/2007

Un Juve-Milan tra le gare sospette

Del 18 dicembre 2004, arbitrava Bertini

E' stata resa nota la lista delle partite intorno alle quali si addensano i sospetti della Procura di Napoli. C'è anche Juventus-Milan del 18 dicembre 2004, la partita arbitrata da Bertini e terminata 0-0 tra molte polemiche dei giocatori rossoneri. In quell'occasione, secondo i pm partenopei, Luciano Moggi, l'ex direttore sportivo del Messina Fabiani e lo stesso fischietto hanno influenzato il risultato dell'incontro.

Era sembrata subito una partita strana, con dei fischi un po' avventati e un contropiede tre contro nessuno fermato per un fallo su Kakà, ignorando la norma del vantaggio, e un rigore su Crespo non visto. Finì 0-0 e andò bene alla Juventus, già in vantaggio sul Milan di quattro punti in classifica. I mugugni arrivarono immediatamente, al fischio finale, ma finirono lì, perché tra le due grandi del calcio nostrano le polemiche si placavano ancor prima di cominciare. Giovedì pomeriggio, però, qualcuno avrà pensato a quella sera d'inverno e all'amaro in bocca che se ne andò, anche se ben celato, solo dopo un po' di giorni. Era il 18 dicembre 2004 ed era Juventus-Milan, con Bertini in 'regia'.
Nella lista delle partite sospette, di quelle su cui si sono concentrate le indagini della Procura napoletana, c'è anche e soprattutto quella sfida al vertice. Secondo i pm, Mariano Fabiani, all'epoca direttore sportivo del Messina, Luciano Moggi, direttore generale della Juventus e l'arbitro Paolo Bertini, "in concorso tra loro ed in esecuzione del programma criminale della associazione per delinquere hanno compiuto atti fraudolenti e finalizzati a influire sul risultato dell'incontro di calcio". Un accusa decisa e precisa, aggravata dall'"aver commesso il fatto predeterminando il risultato di un incontro di calcio influente ai fini dello svolgimento di concorsi, pronostici e scommesse regolarmente esercitati". Non è l'unico caso esaminato dagli inquirenti e che ha portato alla ratifica dei 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, consegnate oggi ai soggetti interessati. La società più coinvolta, fatto nuovo rispetto alla prima tranche di 'Moggiopoli', è il Messina calcio. Le gare su cui gli inquirenti hanno riscontrato possibili reati e violazioni della lealtà sportiva sono: Messina-Reggina del 31 ottobre 2004, terminata 2-1 ("dolosa ammonizione" di Mesto per fargli saltare la gara successiva contro la Juventus); Messina-Fiorentina del 28 novembre 2004, chiusasi sull'1-1 (indagati Moggi, Fabiani, Paparesta e Dattilo "per essersi adoperati per il raggiungimento di un risultato favorevole alla squadra siciliana"); Brescia-Bologna del 6 gennaio 2005 (ammonizioni di Guana e Mannini che, diffidati, saltarono la partita successiva contro i peloritani, finita 2-0 per i giallorossi); Messina-Parma del 23 gennaio 2005, vinta 1-0 dai padroni di casa e Siena-Messina, terminata 2-2. La Juventus, invece, torna 'alla ribalta' per Sampdoria-Siena del 30 gennaio 2005, finita 1-1 (ammonizione di Simone Inzaghi, che saltò la successiva con i bianconeri) e per Inter-Fiorentina del 20 marzo 2005 (gialli per Viali e Obodo, diffidati, proprio prima della partita contro la squadra di Torino).

(da tgcom)

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12/04/2007

SORTEGGIO MANIPOLATO Un sorteggio arbitrale manipolato sarebbe, invece, alla base di Roma-Juventus, la partita del 5 marzo 2005 all'Olimpico: la gara, già finita tra quelle sospette nella prima fase dell'inchiesta della Procura di Napoli, si arricchisce di nuovi elementi. Sono indagati per frode sportiva, in seguito alle integrazioni dovute all'acquisizione di nuovi atti, l'allora dg della Juventus, Luciano Moggi, l'ex ad bianconero Antonio Giraudo, Paolo Bergamo e Pier Luigi Pairetto, allora designatori arbitrali, Mariano Fabiani, ds del Messina - e nome nuovo dell'inchiesta - Maria Grazia Fazi, impiegata della Figc, i componenti della terna arbitrale e cioè Salvatore Racalbuto, Narciso Pisacreta, Marco Ivaldi e il quarto ufficiale di gara Marco Gabriele L'accusa è di aver "compiuto atti fraudolenti che, alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara valida per il campionato 2004-2005, quella per la designazione degli assistenti del direttore di gara e del quarto ufficiale di gara predeterminavano il risultato dell'incontro tra Roma e Juventus. Terna arbitrale e quarto uomo, sostiene la Procura, "si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Moggi e del Giraudo".

(dalla Gazzetta)

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Arbitri:Sostituiti Bertini e Tagliavento

Coinvolti dai giudici napoletani, gli arbitri Bertini e Tagliavento, gia’ designati per le gare del prossimo turno di serie B, resteranno fermi. La comissione arbitri nazionale ha infatti deciso di sostituire i direttori di gara i cui nomi sono presenti nella nuova ordinanza della procura di Napoli. Per Genoa-Bologna e’ stato designato Trefoloni, per Lecce-Juve Pantana. Insieme ai due arbitri, la Can ha fermato anche i due guardalinee Foschetti e Ivaldi.

(StadioNews.it)

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Franza: "Messina totalmente estraneo"

Il Presidente del Messina, Pietro Franza, replica così al coinvolgimento del club siciliano nell’inchiesta condotta dalla procura di Napoli. "Il presidente Pietro Franza - si legge sul sito ufficiale - nell’apprendere la notizia della chiusura della già nota inchiesta su Calciopoli e di un presunto coinvolgimento della società peloritana, ribadisce la totale estraneità del F.C. Messina che ha sempre operato in assoluta trasparenza e legalità così come già ampiamente dimostrato. Il presidente Franza, inoltre, ritiene che anche la posizione dell’ex direttore sportivo, Mariano Fabiani, sarà chiarita in tempi brevi".

(StadioNews.it)

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Procura di Napoli
Non vedo l'ora che cominci il processo a Moggi & co, malgrado la Procura e il tribunale di Napoli non siano esattamente un esempio specchiato di diritto e giurisprudenza. Finalmente vedremo l'esibizione delle prove e sarà concessa agli imputati la possibilità di difendersi. Non vedo l'ora perché finalmente si vedrà se c'è stata corruzione oppure se non c'era niente, come è venuto fuori dai giudizi sportivi. A meno che non salti fuori un colpo clamoroso, mi pare difficile che emerga alcunché visto che la giustizia sportiva, che per condannare non aveva bisogno di provare nulla, ha sentenziato sulla regolarità delle partite, dei sorteggi, delle ammonizioni e di tutto il resto che oggi torna in ballo a Napoli. Facciamo così: se viene fuori la prova che la Juve corrompeva gli arbitri e comprava le partite, io ovviamente ritiro ogni parola in difesa di quella strepitosa squadra. Se non viene provato l'illecito, come nei giudizi sportivi, gli altri faranno lo stesso?


Procura di Napoli/2
Ribadisco che non vedo l'ora che cominci il processo: in un modo nell'altro si saprà se la Juve ha corrotto oppure no. Nell'attesa mi sono letto la dichiarazione di chiusura delle indagini, che presto si trasformerà in rinvio a giudizio. Leggetela anche voi: non c'è niente. E' ovvio che le prove, ammesso che ci siano, arriveranno al momento del processo, ma qui si nota soltanto la moltiplicazione delle chiacchiere da bar e una certa incompetenza calcistica dei magistrati, neanche fossero giornalisti del giornale rosa.
13 aprile

Corruzione senza soldi
Giro di soldi non ce n'è, nemmeno alla lontana, resta quindi ignota la motivazione degli arbitri: si facevano corrompere per che cosa? Per farsi dare di cornuti negli stadi e al Processo del Lunedì? Finora l'unico movimento sospetto in questo senso, a parte i rolex d'oro della Roma e i mega regali degli indossatori, riguarda il dossier dell'azienda di Paparesta finito, tramite Milan, sulla scrivania del presidente del Consiglio. Però di questo non si parla.
13 aprile

La prova è nelle intercettazioni che non ci sono
La cosa più pesante contro gli associati a delinquere è la stessa alla base della condanna sportiva: i magistrati dicono che Moggi aveva dato schede estere a Pairetto e Bergamo e con queste evidentemente comunicavano. Bene. I magistrati hanno le intercettazioni? No. Non le hanno. Quindi, sentite bene, la prova della colpevolezza della Juve e degli altri non è nelle migliaia di telefonate che conosciamo da un anno. No, in quelle telefonate nonc'è niente di penalmente rilevante. La prova è nelle telefonate che non conosciamo, né noi né i magistrati. Geniale, no?
13 aprile

Non hanno idea di che parlano
La parte che preferisco è l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'ammonizione preventiva (ipotesi, oltre che assurda, già smentita dalle sentenze sportive, quelle in cui non c'era bisogno della prova per condannare, ma bastava il sospetto bla-bla, vi ricordate?). Ebbene una di queste partite è Udinese-Brescia. I magistrati scrivono che l'arbitro nelle mani di Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus. Mica male, no? Sempre nella stessa partita è stato espulso Jankulovski. Ah ah, ecco la prova della combine dolosa. Eppure qualcuno si ricorderà di quella partita. Il Brescia aveva segnato con Mannini un gol mentre il portiere dell'Udinese De Sanctis era per terra infortunato. Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo del Brescia è andato a colpire con un pugno in faccia un giocatore del Brescia è proprio Jankulovski. Espulso. Di più. Leggo su j1897.com che il comunicato ufficiale della Lega dopo quella partita dice che l'infrazione di Jankulovski è stata "rilevata dall'assistente", non dall'arbitro co-imputato di Moggi.
13 aprile

Petruzzi squalificato, campionato truccato
Vi sembra credibile, infine, che Moggi abbia messo su questa articolata e potente mafia russa per far squalificare preventivamente Viali (con una elle), Obodo, Petruzzi e Nastase? Nastase, poi, non era un tennista?
13 aprile

Verdelli, questo è rigore
Continua la ridicola campagna di macchiettizzazione del diritto ad opera del giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello sport. Sono fatti così al giornale rosa, usano la moviola invece della prova, le gazzette al posto delle pandette. Peccato, però, che si siano dimenticati di questo rigore netto negato alla Juve nella stessa partita incriminata. (Ehi, Verdelli, siamo capaci tutti di giocare al piccolo Biscardi). Peccato, inoltre, che si siano dimenticati della squalifica ex post comminata a Ibrahimovic di un numero di giornate pari a quelle necessarie a non affrontare il Milan nella partita decisiva, poi vinta dalla Juve (ma non controllavano il campionato?). Peccato si siano dimenticati che il fallo da prova televisiva di Ibra (che peraltro non era niente di speciale) sia avvenuto in un Juve-Inter di tre giornate prima, vinto dagli indossatori e con arbitro De Santis (ma De Santis non era il pilastro dell'associazione a delinquere?). Peccato che se De Santis avesse voluto aiutare i compari della Juve avrebbe dovuto scrivere nel referto di aver visto lo scontro Ibra-Cordoba e di averlo valutato involontario o regolare. Se avesse fatto così, Ibra non sarebbe stato squalificato, invece è stato squalificato, al punto da non giocare la partita decisiva dello scudetto a San Siro col Milan. Niente, al giornale rosa non ne sanno niente. Loro si occupano di Cogne, ora.
13 aprile

(Christian Rocca, da Ilfoglio.it)

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Moggi: "Ma quali schede telefoniche? Tutte balle"

Luciano Moggi, i pm di Napoli scrivono che lei acquistava schede telefoniche svizzere "rigorosamente anonime" e le dava ai suoi amici arbitri.

«Macché svizzere e svizzere. Macché schede. Io non davo proprio niente a nessuno».

Ma l´inchiesta la tira di nuovo in ballo.

«Mah, non so bene cosa ci sia di nuovo».
Episodi, contatti, amicizie con Fabiani, ecc.

«Riscontri? Nessuno. Ma aspettiamo ancora. I miei avvocati dovrebbero avere le carte soltanto lunedì: dopo, si potrà essere più chiari».

Ma intanto adesso si parla anche della partita Juve-Milan e di quello strano arbitraggio di Bertini.

«Non esiste niente. Che è successo in quella partita? Per favore...».

Condizionavate continuamente gli arbitri anche nelle ammonizioni.

«Già, ho letto la storia di Mesto e mi è venuto da ridere».
In che senso, scusi?

«Nel senso che sarebbe stato ammonito apposta da Racalbuto in un Messina-Reggina in modo da fargli saltare la partita successiva con la Juve? Per carità: sapesse che paura che avevamo per l´arrivo di Mesto a Torino...».( in effetti)

A proposito di Juventus: la sua ex società adesso potrebbe essere coinvolta in un nuovo processo sportivo.

«E chi l´ha detto? Nemmeno per sogno: la Juventus ha già pagato e ha pagato abbastanza, no? Non vedo proprio come possa essere di nuovo coinvolta, e in che cosa poi?».

Lei per la giustizia sportiva è stato condannato prima a cinque anni e ora anche a sei mesi per le pressioni su Paolo Conti perché ammorbidisse la posizione di suo figlio Alessandro.

«E´ curioso, no? Per l´arbitrato del Coni non sono giudicabile in quanto non più tesserato ma adesso la Caf mi ha dato altri sei mesi. E´ una questione anche questa che verrà chiarita, come tante altre. No, la mia storia non è per nulla finita qui».

Ma è tranquillo?

«Certo, perché non dovrei esserlo? A presto».

(Repubblica.it)



Edited by *LorySmile* - 17/4/2007, 12:48
 
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dj GCE
view post Posted on 17/4/2007, 19:02     +1   -1




Sto Calciopoli ce l'ho sulle scatole; doveva cambiare tutto e non ha cambiato nulla!
 
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