MILANO - ''Quando si arrabbia dice: 'Vieni qui che ti taglio la lingua'. Ma di solito e' uno scherzetto. Questa volta no''. Ahmed, nome di fantasia dato al bambino di sette anni, figlio di immigrati tunisini, che una settimana fa e' stato ferito alla lingua con un paio di forbici da una insegnante di sostegno perche' troppo vivace, mostra ai giornalisti riuniti nello studio del legale della famiglia, i cinque punti di sutura sulla lingua.
Il fatto e' accaduto nel pomeriggio di martedi' della passata settimana in una scuola elementare di Milano, l'Istituto Comprensivo Luigi Cadorna di via Carlo Dolci, dove Ahmed frequenta la seconda classe. R.S., 22enne insegnante di sostegno, era rimasta sola con quattordici ragazzini da tenere sotto controllo, perche' la maestra di ruolo si era assentata per qualche minuto. Ahmed girava per l'aula saltellando, ma ''pianino pianino'', dice lui, con una matita da temperare. Dopo averlo ripreso una prima volta perche' tornasse al suo posto e vedendo che il piccolo si era alzato nuovamente, R.S. lo ha fatto avvicinare a se' chiedendogli di tirare fuori la lingua.
''Me lo ha detto tre volte e poi quando l'ho tirata fuori tutta, me l'ha tagliata'', racconta Ahmed. Immediatamente l'insegnante ha portato l'allievo in bagno per lavarlo dal sangue, e qui gli avrebbe detto di non raccontare nulla alla mamma di quello che era successo. ''Di' che sei stato tu a tirarla fuori mentre io stavo per tagliare un foglio, tu l'hai messa nelle forbici. Io ho tagliato il foglio e non ho visto che c'era la tua lingua''.
''Mi ha detto che e' stato un incidente - racconta la madre di Ahmed, riferendo le parole dell'insegnante di sostegno -. Mi ha chiesto scusa, mi ha ripetuto che le dispiaceva e che la lingua di mio figlio sarebbe guarita, ma lei avrebbe perso tutto. Ma la colpa e' sua e non mia. Pensavo che a scuola non potessero succedere cose del genere. Ora mio figlio ha paura di tornare in classe, non mangia e la notte non dorme''.
Ed e' per questo che la donna ha deciso di rivolgersi a un avvocato, denunciare la maestra per lesioni colpose. Arrivata da poco come insegnante di sostegno all'istituto di via Dolci, R.S. era alle sue prime esperienze e l'incarico sarebbe dovuto terminare il 30 giugno prossimo. In base a quanto si e' appreso dai carabinieri che hanno raccolto la denuncia per lesioni colpose, la ragazza si sarebbe difesa ammettendo di aver effettivamente minacciato, in maniera scherzosa, di tagliare la lingua al bambino che si aggirava per l'aula. Ma aggiungendo che e' stato il piccolo alunno, con una mossa imprevedibile, ad avvicinarsi alle forbici che lei teneva in mano.
''Ci costituiremo come parte civile nel procedimento contro l'insegnante - ha dichiarato il legale, avv. Piero Porciani - per ottenere il risarcimento danni morali e materiali. La madre ha perso il lavoro, come inserviente in una mensa, per stare con suo figlio. Spettera' poi alla magistratura prendere eventuali provvedimenti penali tra i quali l'interdizione dai pubblici uffici. Come cittadino, mi auguro che questa persona non faccia piu' il suo mestiere''. Intanto, il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, d'intesa con il direttore scolastico regionale della Lombardia, ha avviato la procedura per il licenziamento in tronco dell'insegnante che era gia' stata allontanata dalla classe a titolo cautelativo. Mentre i congiunti della giovane rimangono increduli di fronte a quanto accaduto: ''Mi sembra cosi' strano che abbia potuto fare una cosa del genere. E' una ragazza tranquilla e per bene'', dice una parente.
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